CULT MOVIE GAMeCinema / BFM
Auditorium di Piazza della Libertà, Bergamo

Dal 2005, e continuativamente fino al 2011, Bergamo Film Meeting ha collaborato con GAMeC alla valorizzazione del Fondo Cinematografico Nino Zucchelli all’interno del progetto GAMeCinema, presentando percorsi e retrospettive che hanno contribuito a consolidare il legame tra cinema e arte. Quest’anno il protagonista è il mondo del lavoro e la lucida disamina dei dati umani e sociali che lo circondano con Harmadik nekifutás (1973) di Péter Bacsó, il terzo capitolo della cosiddetta “trilogia operaia” dopo Kitörés (1970) e Jelenidö (1971), che consacra il regista ungherese alla notorietà internazionale. Un’ulteriore riflessione sul tema della “democrazia in fabbrica”, qui declinata nella preoccupazione per la coerenza e il rispetto dei diritti individuali, testimoniando il problema della reale partecipazione alle decisioni nell’ambiente operaio di tutti i giorni.

Il film fu presentato per la prima volta in Italia a Sanremo nel 1974 alla XVII Mostra Internazionale del Film d’Autore, dove vinse il Gran Premio ex aequo con il film georgiano Mol’ba (1968) di Tengiz Abuladze.

 

Harmadik nekifutás (L’ultima rincorsa)
di Péter Bacsó, Ungheria 1973, 98’, b/n, v.o. sott. it.

Jakus, direttore di uno stabilimento che produce motociclette, improvvisamente rassegna le proprie dimissioni. Le divergenze d’opinione con i vertici aziendali sono ormai insanabili. Nonostante il disappunto della famiglia e degli amici, Jakus decide di ripartire da zero e tornare a fare il saldatore, cosa per nulla semplice considerato il suo curriculum. Quando finalmente trova un lavoro, i nuovi colleghi lo tengono a distanza: lui, che arriva in fabbrica dalla sua villa di Rózsadomb a bordo di un’auto di lusso, rimarrà sempre imprigionato nel ruolo del “signor direttore”. Quest’etichetta lo rende impopolare; gli servirà tempo e fatica per conquistare la fiducia degli altri operai e far valere i propri princìpi, perché «la ricollocazione non è un trionfo».

Una critica al sistema, saldamente ancorata ai modi del realismo, che mette a nudo le contraddizioni della realtà e della storia socialiste. Basato su una storia vera.

Ingresso a pagamento: € 7,00 (fascia pomeridiana)