Dopo avere celebrato, nel 2021, i suoi primi 30 anni di attività e dopo avere vissuto nel 2023 l’intensa esperienza di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo si appresta a trasferirsi in una nuova sede più ampia, più flessibile e dotata di nuovi servizi per il pubblico.

Appoggiandosi al progetto di C+S Architects, il Comune di Bergamo – grazie ai fondi del PNRR e al contributo speciale di Intesa Sanpaolo – ha dato il via ai lavori di rifunzionalizzazione dell’ex Palazzetto dello Sport di via Pitentino, la cui conclusione è prevista per la primavera del 2026.

Queste occasioni, insieme ai profondi cambiamenti innescati nella società dalle trasformazioni globali degli ultimi anni, hanno indotto l’istituzione
fondata dal Comune di Bergamo e TenarisDalmine a fare un bilancio dei traguardi sinora raggiunti e ad avviare un percorso di messa a fuoco
degli obiettivi prossimi, con la volontà di porre le basi teoriche per la progettazione futura e consolidare il già avviato percorso di crescita
in termini di pubblico, critica, solidità istituzionale e riconoscimento internazionale.

La GAMeC del futuro intende essere un agente attivo del cambiamento in atto, un luogo privilegiato – fisico e di pensiero – in cui la riflessione possa
fiorire in modo trasversale, fra linguaggi delle arti, divulgazione tecnico-scientifica e sviluppo di uno sguardo critico sul contesto socio-economico
e geopolitico in cui viviamo.

Siamo consapevoli di quanto, nella realtà odierna, un museo del contemporaneo debba essere in grado di leggere e narrare una realtà
multiforme, in cui il mondo fisico e il mondo digitale si innestano l’uno nell’altro. Una realtà che sta orientando i linguaggi del visivo verso una
dimensione sempre più ibrida e “performativa”.

Di fronte alla necessità di essere flessibili e multiformi in un mondo in continua e sempre più veloce evoluzione, il museo intende dunque
assumere un carattere dinamico, capace di utilizzare pratiche e linguaggi differenti, compenetrarli fra loro, e integrarli nella vita sociale e professionale del territorio.

La visione che accompagnerà la GAMeC verso il 2030 dovrà allora essere il frutto di un lavoro che, varcando le porte del museo, indaghi il territorio con uno sguardo mobile, inclusivo e pluridirezionale. Pertanto, questo documento vuole essere uno strumento duttile, rispondente ai
cambiamenti del presente e aperto a tutte le implementazioni e gli aggiornamenti che si riterranno via via necessari.

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