Prosegue la partecipazione della GAMeC ad Artists’ Film International, il prestigioso network dedicato alla videoarte che, dal 2008, coinvolge alcune tra le più importanti istituzioni d’arte contemporanea internazionali, con artisti provenienti da tutto il mondo.
Mentre le porte di musei e istituzioni saranno chiuse, i siti web e i canali social delle oltre venti realtà aderenti al network daranno vita a una mostra diffusa, proponendo online i video selezionati. Un messaggio di solidarietà e collaborazione internazionale in un frangente storico che obbliga al distanziamento sociale.
Per la dodicesima edizione della rassegna – il cui tema è il “linguaggio” – le curatrici Sara Fumagalli e Valentina Gervasoni hanno selezionato per la GAMeC l’artista Francesco Pedraglio (Como, 1981). Racconto antiorario (6 costellazioni) sarà visibile sul sito GAMeC per tutta la durata della rassegna; con cadenza settimanale, il sito GAMeC ospiterà le opere video proposte dalle altre istituzioni partecipanti .
14 – 20 LUGLIO
Yao Qingmei
Sanzu Ding and Its Patterns: 1. A major archeological discovery
2013 – presente
Video
8’12”
Edizione speciale per AFI, 2020
Courtesy l’artista e Magician Space, Beijing
Selezionato da Para Site, Hong Kong
La Professoressa Yao ha svolto ricerche approfondite sull’argomento archeologico di “Sanzu Ding e dei suoi simboli” per un periodo di un anno. Il “Sanzu Ding”, più comunemente usato come una nave rituale in ceramica, è stato portato alla luce dagli archeologi nel 2013 e rivela un simbolo misteriosamente simile al falce e martello del comunismo moderno. La datazione al carbonio-14 ha mostrato che il manufatto risale al 3000 a.C. circa, durante il Neolitico. La Professoressa Yao, specialista in antichi ideogrammi cinesi, presenta sei ipotesi sulle origini e l’evoluzione di questo simbolo basate sulla sua vasta ricerca in archeologia, semiologia e psicoanalisi.
La Professoressa Yao è un personaggio immaginario interpretato dall’artista. Alcuni dei lavori citati nella ricerca sono file forgiati e estratti da manufatti di ricerca.
La formazione del personaggio immaginario “Professoressa Yao” si è svolta attraverso una serie di performance. Il lavoro deriva da una serie iniziale di lezioni performative tenute in università e centri d’arte in Cina, Francia e Germania. Incarnando il ruolo autorevole di un accademico invitato, la Professoressa Yao ha svelato le sue ricerche a un pubblico di studenti ignari. In fasi successive all’interno di un contesto espositivo, la ricerca si è ampliata e cresciuta fino a diventare una costellazione di materiali che comprende fotografie, lightbox, oggetti in ceramica, testo stampato e installazione video, concepiti come una collezione museale.
Yao Qingmei (nata nel 1982, Wenzhou, Cina) attualmente vive e lavora tra Wenzhou, in Cina e Parigi, in Francia. Ha ricevuto il suo DNSEP con il massimo dei voti da Villa Arson, Nizza, Francia nel 2013, ed è stata vincitrice del Prix spécial du jury al 59 ° Salon de Montrouge nel 2014, il Premio del giovane artista cinese dell’anno nel 2017 e del Prix Jeune Création di Parigi nel 2018.
La pratica di Yao Qingmei attraversa il confine tra performance e il suo sito, attuando frequentemente interventi negli spazi pubblici per perturbare i parametri della loro realtà e dei dintorni. La sua pratica artistica è profondamente radicata in una riflessione critica nella formulazione di discorsi politici e sociali, esplorando come i gesti simbolici guadagnano o perdono potere attraverso forme di appropriazione e spostamento. L’umorismo, che viene costantemente impiegato per esporre l’assurdità, svolge un ruolo importante nel suo lavoro. Offrendo diversi metodi di resistenza, i suoi spettacoli teatrali e i suoi interventi sono realizzati sovrapponendo satira e parodia, combinate con dispositivi di inquadramento influenzati da scenografie e costumi teatrali, lezioni pedagogiche e dalla dialettica tra immagine e testo e coreografie ispirate alla danza moderna.
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Francesco Pedraglio
Racconto antiorario (6 costellazioni) / Scripting anticlockwise (6 constellations), 2017
HD video, 10’04’’
Selezionato da GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo
Racconto antiorario (6 costellazioni) / Scripting anticlockwise (6 constellations) from Francesco Pedraglio on Vimeo.
Sviluppato a partire da una performance live, Racconto antiorario (6 costellazioni) (2017) adotta una narrazione astratta per immaginare sei possibili costellazioni che prendono forma nello spazio che si crea tra narratore, attori, oggetti e il buio della notte.
Al centro di uno spazio buio, la rotazione antioraria della telecamera intorno a una colonna marca la successione ritmica di una serie di immagini astratte. Come fossero linee che uniscono punti sparsi su un foglio, traiettorie, colori, forme e volumi sembrano creare frammenti di un alfabeto sconosciuto, un linguaggio muto e simbolico. Intanto, in quello che sembra un processo divinatorio, una voce fuori campo usa questi stessi frammenti per proporre punti di partenza per future storie.
L’artista si interessa a come ogni processo narrativo e di “messa in scena” – di uno stesso soggetto, o di una situazione – influenzi la relazione tra chi racconta e chi ascolta, rendendo visibile le fantasie e le finzioni che costituiscono la nostra realtà.
Per Pedraglio il linguaggio è meccanismo organizzativo del visibile: esso plasma la realtà perché la definisce in ogni sua parte, così piani sensoriali diversi (visivo, uditivo) e dimensioni concettuali afferenti al teatro, al cinema, alla narrativa finiscono per essere legati indissolubilmente. Il linguaggio nomina le cose – un uomo, un’automobile, una scimmia ragno,… –, suddivide il mondo in unità dotate di (apparente) significato – le costellazioni – e predispone la realtà a essere catturata dal pensiero – il racconto in sé.
La realtà filmica prende forma attraverso la parola: non è solamente l’uso sapiente delle parole e la costruzione dei versi a creare un immaginario, ma è lo sviluppo della trama, la successione delle azioni che l’artista/regista invoca a dare forma retinica alle immagini. Pensiamo nel linguaggio, l’immagine di ciò che ci circonda è un’immagine linguistica, e questo permette l’interazione tra artista e pubblico; così il video ci ricorda come il linguaggio sia un potente strumento di mediazione tra noi e la realtà circostante.
Francesco Pedraglio è nato a Como nel 1981. Vive a Città del Messico.
Pedraglio è interessato all’idea di storytelling come strumento per osservare e decodificare il modo di relazionarsi sia a situazioni mondane che storicamente complesse. Il punto di partenza del suo lavoro – che sia performance, scultura, installazioni o film – è da rintracciarsi nella scrittura. Un dettaglio curioso, una diceria ascoltata per caso, un banale incidente o qualunque altro dettaglio può essere sufficiente a innescare una narrazione. Ed è precisamente nel passaggio dal testo scritto alla performance, dalla performance ad un’installazione o ad un film che si verifica questa ricerca sul linguaggio, tra finzione e realtà.
Il suo lavoro è stato presentato presso: Norma Mangione Gallery (2019), Kettle’s Yard, Cambridge (2018), Museo Leonora Carrington, San Luis Potosí (2018), P///AKT, Amsterdam (2017), Kunstverein Monaco (2017), CRAC Alsace (2017), Sheffield Fringe (2016), Parallel Oaxaca, Messico (2015), The Physics Room, Nuova Zelanda (2015); Kunsthalle Vienna (2015); ICA, Londra (2015). Una collezione di poesie intitolata 99 Battle and 1 War (an extract) è stata pubblicata da Piano Nobile (CH) nel 2016. Il romanzo A man in a room spray painting a fly è stato pubblicato da Book Works nel 2014. Insieme all’artista Tania Pérez Córdova, Pedraglio dirige il progetto editoriale Juan de la Cosa / John of the Thing.
CALENDARIO PROIEZIONI
PER TUTTA LA DURATA DELLA RASSEGNA
Francesco Pedraglio
Racconto antiorario (6 costellazioni), 2017
Selezionato da GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo
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14– 20 LUGLIO
Yao Qingmei
Sanzu Ding and Its Patterns: 1. A major archeological discovery, 2013–present
Selezionato da Para Site, Hong Kong
7 – 13 LUGLIO
Bojan Fajfric
The Cause of Death, 2015
Selezionato da Belgrade Cultural Centre, Belgrado
30 GIUGNO – 6 LUGLIO
Evgeny Granilshchikov
Courbet’s Funeral, 2014
Selezionato da Moscow Museum of Modern Art, Mosca
16 – 29 GIUGNO
Leticia Obeid
Jano, 2015
Selezionato da Fundación Proa, Buenos Aires
9 – 15 GIUGNO
Ergin Çavuşoğlu
Desire Lines / Tarot & Chess, 2016
Selezionato da Istanbul Modern, Istanbul
3 – 8 GIUGNO
Mohamed A. Gawad
betalpha (Balbalah), 2018
Selezionato da Mahera and Mohammad Abu Ghazaleh Foundation, Amman
26 MAGGIO – 2 GIUGNO
Lisa Tan
My Pictures of You, 2017-19
Selezionato da Bonniers Konsthall, Stoccolma
19 – 25 MAGGIO
Raqs Media Collective
Passwords for Time Travel, 2017
Selezionato da Project 88, Mumbai
12 – 18 MAGGIO
Dominika Olszowy
Wanda Wanton, 2016
Selezionato da Museum of Modern Art, Varsavia
5 – 11 MAGGIO 2020
Miguel Fernandez de Castro
Grammar of Gates / Gramática de las puertas, 2019
Selezionato da Ballroom Marfa, Marfa, Texas
28 APRILE – 4 MAGGIO 2020
Lerato Shadi
Mobogo Dinku, 2019
Selezionato da Friends of Iziko South African National Gallery, Città del Capo
21 – 27 APRILE 2020
Ailbhe Ní Bhriain
Inscriptions (One Here Now), 2018
Video a canale singolo, 14’54’’
Selezionato da Crawford Art Gallery, Cork
14 – 20 APRILE 2020
Rhea Storr
Junkanoo Talk, 2017
Video digitale e Super 16mm convertiti in digitale con suono, 12 minuti
Selezionato da Whitechapel Gallery, Londra
Per visualizzare i video dell’edizione 2020 CLICCA QUI
Partecipano al progetto: Ballroom Marfa, Marfa, Texas; Belgrade Cultural Centre, Belgrado; Bonniers Konsthall, Stoccolma; CAC, Vilnius; Centre for Contemporary Arts Afghanistan (CCAA), Kabul; Crawford Art Gallery, Cork; Fundacion PRÓA, Buenos Aires; Hammer Museum, Los Angeles; Hanoi DOCLAB, Hanoi; Istanbul Modern, Istanbul; Friends of Iziko South African National Gallery, Città del Capo; KWM Art Centre, Pechino; Mahera and Mohammad Abu Ghazaleh Foundation, Amman; Moscow Museum of Modern Art, Mosca; Museum of Modern Art, Varsavia; Neuer Berliner Kunstverein kunst forum (n.b.k.), Berlino; Para Site, Hong Kong; Project 88, Mumbai; Tromsø Kunstforening, Tromsø; Whitechapel Gallery, Londra; The Whitworth, The University of Manchester.