La storia della Collezione della GAMeC si muove nel solco della grande tradizione del mecenatismo bergamasco. Si tratta infatti di una raccolta di circa 3000 opere d’arte, dai primi del Novecento ai giorni nostri, donate alla città da collezionisti privati oppure acquisite attraverso fondi e premi.

I lavori sono visibili a rotazione all’interno degli spazi espositivi, di volta in volta presentati al pubblico secondo criteri differenti, con percorsi sia tematici sia dedicati a singole personalità o movimenti.

Ai nuclei principali – la Raccolta Spajani, composta da un gruppo di quaranta opere di grandi autori del Novecento (tra cui Balla, Boccioni, de Chirico, Kandinskij, Morandi e altri), la Collezione Manzù, donata dallo scultore alla città di Bergamo e la Raccolta Stucchi, centrata sugli anni Cinquanta e Sessanta, con particolare riferimento ai maestri dell’Informale (Burri, Fautrier, Hartung e altri) – si aggiungono le opere entrate nella collezione dell’Accademia Carrara e quindi trasferite alla GAMeC, oltre a un ricco gruppo di lavori di artisti contemporanei, sia italiani, sia internazionali, acquisite dopo la nascita dell’associazione.

Il patrimonio della GAMeC si completa con la Raccolta di medaglie donate da Vittorio Lorioli, l’archivio Nino Zucchelli e la Raccolta Fotografica Lanfranco Colombo.

Le opere della Collezione GAMeC sono consultabili nell’archivio RAAM – Ricerca Archivio AMACI Musei, un archivio online finalizzato a far conoscere la consistenza e la qualità del patrimonio pubblico di arte contemporanea, dal 1966 a oggi, di 21 musei associati ad AMACI.