Dal 9 giugno al 25 luglio 2010 la GAMeC di Bergamo ospita la mostra 18 modi di progettare ad Arte, dedicata a Corrado Levi, figura poliedrica e multidisciplinare dell’arte e della cultura italiana.

Artista, architetto, scrittore e critico, Corrado Levi ha sfidato e continua a sfidare le regole restrittive delle singole discipline, aprendo di volta in volta nuove possibilità espressive nella cultura contemporanea.

Come egli stesso si definisce:
Sono un italiano di plurima formazione: allievo, come architetto, di Franco Albini e Carlo Mollino, come scrittore di Karl Kraus e di Erik Satie, come artista di molte generazioni di artisti, dall’Arte Povera di cui imparo il linguaggio, alla Transavanguardia a cui rubo la libertà, ai graffiti di cui invidio la strada, e molti altri”.

La mostra, curata da Giacinto Di Pietrantonio e Beppe Finessi, non è una semplice raccolta di opere suddivise per cronologia, ma vuole essere un’indagine sul pensiero dell’artista, condotta attraverso 18 differenti modi “di progettare ad arte”, appunto.
Opere che mostrano possibilità nuove con cui impostare l’arte e la progettazione in senso lato, lasciandosi influenzare da altre suggestioni; progetti densi di attenzioni funzionali e accortezze costruttive; progetti fatti “ad arte” e “arte progettata”; lavori che guardano con attenzione al linguaggio del corpo, tra erotismo e humour; opere come invenzioni produttive, messe in gioco per realizzare quelle idee.

Opere che partono anche dagli errori, che non dimenticano di inserire indizi o depistaggi, per regalare nuove chiavi di lettura o portare lontano dall’immediata comprensione; che trovano soluzioni attraverso una teoria di variazioni, sperimentando tutte le possibilità a portata di matita, pennello, scultura, istallazione, modello o azione.
Opere che si guardano intorno, rispettando il contesto, le preesistenze, la natura; che alludono, suggeriscono, rimandano, tra sorriso e sogno; progetti in cui, alle volte, la scelta primaria è quella di non scegliere, lasciando vincere il caso, dopo averlo compreso.

Una sorta di nuovo dizionario creativo per imparare a fare arte in tanti modi diversi.