Palestra, l’iniziativa rivolta agli esponenti più giovani della scena artistica contemporanea, per la quinta edizione ospita Dragana Sapanjos con l’opera In circle .
La struttura in vetro, completamente oscurata, invita il visitatore al suo interno: la breve e fulminea esperienza che questo lavoro offre allo spettatore è una riflessione sul confine tra un’offerta d’amore e prevaricazione, tra la dedizione all’altro e il desiderio di conquista che può trasformarsi in violenza e ricatto. Gli strumenti del video e dell’installazione sonora sono qui utilizzati in un contesto che pone lo spettatore e le sue reazioni al centro dell’opera: in questo senso l’artista mette in atto strategie visive e uditive minime che mirano, però, ad un effetto emotivo intenso.
Il titolo In circle richiama l’idea della circolarità e della polarità delle dinamiche relazionali, non solo di coppia ma, più in generale, dei sentimenti che legano due persone, e del lento trasformarsi dell’attrazione reciproca in circolo vizioso.
Anche il meccanismo della proiezione a ciclo continuo rimanda a questo concetto e a quegli eventi del quotidiano che – nonostante le premesse appaiano ogni volta diverse – finiscono con il ripetersi uguali nel tempo.

Dragana Sapanjoš (Capodistria, Slovenia 1979) ha appena terminato l’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano.
Tra le principali mostre personali: Galleria Marconi , Cupramarittima (AP) (2003); Galleria Pianissimo Milano (2002); Galleria Rigo , Novigrad – Croazia (2000). Ha preso parte a numerose collettive tra le quali: Tracce di un seminario , Via Farini, Milano (2004); Start Care/off , Milano (2003); XI Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo , Atene (2003); Luogo non luogo , Corso Superiore Arti Visive, Fondazione Antonio Ratti, Como (2003); Cosmos , Muzej Moderne i Suvremene Umjetnosti , Rijeka – Croazia (2003); Revolution no.4, ex ospedale Soave, Codogno, Milano (2003); Ars attack, Povijesni Muzej Istre, Pula – Croazia (2002); Appunti sull’arte croata, Museo dell’Arredo Contemporaneo, Russi, Ravenna (2002).