A cura di Valentina Gervasoni, Stefano Raimondi, Mauro Zanchi
Con la collaborazione di Elsa Barbieri, Francesca Gamba

Inaugurazione | sabato 12 marzo, ore 11.00

Orari e Sede
BACO Base Arte Contemporanea, Via Arena 9, Città Alta, Bergamo
Sabato – Domenica: 10.00 – 13.00 | 15.00 – 18.00
Altri giorni solo su appuntamento

Sabato 12 marzo 2016, BACO – Base Arte Contemporanea, è lieta di presentare al pubblico la prima personale italiana dedicata all’artista statunitense Israel Lund. L’esibizione, allestita presso la Domus Magna di Via Arena a Bergamo, è il terzo ed ultimo capitolo del ciclo espositivo che ha visto precedentemente protagonisti l’italiano Erik Saglia (A.E Abstract Existence) e la britannica May Hands (I Have an Addiction), in un processo di sperimentazione improntata verso l’indagine dei nuovi codici pittorici contemporanei.

La mostra, promossa dalla Fondazione MIA – Congregazione della Misericordia Maggiore e organizzata da BACO – Base Arte Contemporanea in collaborazione con la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea e The Blank Contemporary Art nasce in seguito a un periodo di residenza nella città di Bergamo.

Il progetto espositivo è composto da una serie di lavori inediti, originalmente orizzontali, che l’artista statunitense ha realizzato mantenendo riconoscibile il proprio stile puramente astratto. Inchiostro, spatole e tele sulle quali viene sperimentata l’assenza di controllo totale, sono i materiali che Lund utilizza per creare le proprie immagini d’ispirazione serigrafica.

Nel contesto dell’attuale era tecnologica, il suo processo pittorico è una combinazione affascinante tra tecniche digitali e analogiche: partendo dall’utilizzo di fotocopie, fotografie e PDF scannerizzati attraverso applicazioni per smartphone, il percorso che porta a compimento l’opera subisce successivamente un mutamento diventando fisico e materico. Il corpo dell’artista, e la forza che lui stesso genera, diventano gli elementi essenziali per l’esito imprevisto dei suoi lavori.

Israel Lund ha ideato un procedimento di serigrafi a su tela grezza, in cui è l’artista stesso a manipolare gli esiti visivi della vernice acrilica sulla tela dosando la propria forza nella pressione della spatola sul supporto. Il risultato ottenuto presenta iconografi e astratte e pixellate, dall’effetto simile a quello ottenuto ingrandendo talmente tanto un’immagine fino a farne esplodere la figura.
Sulle opere affiorano pattern e campiture dagli effetti ogni volta diversi, la struttura formale delle tele e il loro posizionamento dello spazio riallacciano immediatamente un dialogo con il Minimalismo degli anni Sessanta e l’idea di modularità e scalabilità dell’opera d’arte.
La presenza corporea dell’artista nell’atto generativo diventa una costante imprescindibile dalla quale però, una volta portato a compimento il processo, rimane solamente l’ombra: “Io amo le immagini, ma amo anche la fi sicità del supporto. Per me è altrettanto importante.”

Israel Lund, classe 1980, è nato nel Vermont e attualmente vive e lavora a Brooklyn, New York. L’artista ha studiato presso la Mason Gross School of the Arts della Rutgers University,NJ (MFA) e al Pacific Northwest College of Art, OR (BFA). Tra le sue recenti esibizioni sono incluse personali a New York (Eleven Rivington), in California (Roberts & Tilton, Culver City) e in Belgio (Elaine Levy Project, Bruxelles).