Il 2 giugno 2012, in occasione di ARTDATE, giornate promosse da TheBlank dedicate all’Arte Contemporanea a Bergamo, si inaugura il nuovo ciclo del progetto “Ogni cosa a suo tempo”.
La Fondazione MIA – Congregazione della Misericordia Maggiore di Bergamo, fondata nel 1265, ospita negli antichi matronei della Basilica di Santa Maria Maggiore il quarto appuntamento di “Ogni cosa a suo tempo”, curato da Stefano Raimondi e Mauro Zanchi.
Il quarto capitolo del ciclo espositivo, realizzato in collaborazione con la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e The Blank Bergamo Contemporary Art, vede come protagonisti Navid Nuur, artista di origine iraniana residente nei Paesi Bassi, e la coppia di artisti torinesi Alis/Filliol.

Ogni cosa a suo tempo, da omnia cum tempore – secondo la fonte originale dal Qoelet o Ecclesiaste, uno dei testi contenuti nella Bibbia Cristiana ed Ebraica – significa ogni cosa ha il suo tempo ed è nel suo tempo. Da questa riflessione nasce il progetto di arte contemporanea nei matronei della Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo, che vede per il secondo anno, dopo i consensi dell’edizione 2011, la partecipazione di artisti rappresentativi del panorama internazionale chiamati per rispondere a un processo di continuità storica, artistica e interpretativa. Ogni cosa a suo tempo rinnova e riattualizza il dialogo tra il grande e maestoso cantiere della Basilica, durato oltre sette secoli, e l’arte contemporanea. Dopo il primo ciclo di tre mostre con alcuni tra i più significativi artisti nazionali e internazionali (Adrian Paci e Andrea Kvas, Daniel Knorr e Riccardo Beretta, David Adamo e Ettore Favini), dal 2 giugno l’appuntamento con l’arte torna con un nuovo capitolo espositivo organizzato in forma di doppia personale. I matronei della Basilica di Santa Maria Maggiore, aperti esclusivamente per l’occasione e normalmente chiusi al pubblico, ospiteranno Navid Nuur e Alis/Filliol, che continueranno il processo di dialogo, interpretazione e restituzione dell’attualità in un contesto carico di storia, arte e spiritualità.
L’installazione di opere d’arte contemporanea all’interno dell’architettura medioevale dei matronei risponde alla volontà curatoriale di aprire un confronto tra l’arte del passato e quella del presente e di presentare a un vasto pubblico opere appositamente realizzate da alcuni dei più significativi artisti del nostro tempo. La scelta di invitare artisti nazionali e internazionali mira a un dialogo tra percorsi e approcci culturali distinti, tra la molteplicità delle visioni, delle modalità operative e dei linguaggi espressivi.