Aprirà il 7 giugno 2025 il quarto ciclo de Il Biennale delle Orobie – Pensare come una montagna, il programma della GAMeC che coinvolge le comunità del territorio grazie alla partecipazione di artiste e artisti internazionali.

La sede del Linificio e Canapificio Nazionale di Villa d’Almè ospiterà la performance Spin and Break Free di Cecilia Bengolea, mentre nei comuni di Dossena e Roncobello saranno presentati i lavori di Julius von Bismarck e Francesco Pedrini.

CECILIA BENGOLEA
Spin and Break Free
7 giugno 2025
Villa d’Almè

Artista, coreografa e ballerina, la cui pratica spazia tra video, scultura e performance, Cecilia Bengolea (Buenos Aires, 1979) ricorre spesso alla danza come mezzo attraverso cui stimolare empatia e incoraggiare lo scambio emotivo.

Nella sua recente ricerca condotta presso il Linificio e Canapificio Nazionale di Villa d’Almè, Bengolea collega l’epoca della Rivoluzione Industriale alla pratica delle Free Dances, danze libere ideate da coreografi noti e meno noti tra le due guerre mondiali, a cui lei spesso ricorre.

Nell’osservare i macchinari che filano il lino, l’artista mette in relazione il movimento rotatorio del lavoro meccanico e quello ripetitivo del lavoro manuale svolto dagli operai con il movimento dei danzatori, concentrati su una singola azione che attiva uno stato mentale meditativo, generativo e potenzialmente liberatorio. La condizione indotta dalla rotazione ripetitiva del corpo dei performer è in grado di attivare energie che possono tradursi in movimenti carichi di spontaneità e vitalità, capaci di interrompere la ripetitività meccanica e lasciare spazio all’improvvisazione.

Per Pensare come una montagna, l’artista ha ideato una nuova performance che presenterà il prossimo 7 giugno negli spazi dell’ex roccatura del Linificio e Canapificio Nazionale di Villa d’Almè. Per la sua realizzazione, Bengolea ha coinvolto cinque giovani ballerini e ballerine della scuola Danzarea di Mozzo (Bergamo), traendo ispirazione dai movimenti rotatori e meccanici dei macchinari un tempo impiegati nei reparti dello stabilimento per la filatura della canapa e del lino, e dalle Free Dances degli anni Trenta.

I tessuti di lino grezzo giocano un ruolo centrale nei costumi di scena indossati dai danzatori, le cui caratteristiche variano a seconda dello stadio di lavorazione del lino e della canapa utilizzati.

Realizzati in collaborazione con il costumista Alberto Allegretti, essi si ispirano al rituale Theyyam, che si svolge annualmente a Kerala, in India, nella stagione del raccolto, durante il quale i danzatori indossano abiti realizzati con le fibre delle piante di pepe, cardamomo e vaniglia.

La coreografia ideata dall’artista si articola in una sequenza che parte da movimenti meccanici per poi evolversi in coreografie collettive ed elementi del repertorio della Free Dance, integrando anche ritmi della house dance. Riflettendo sull’alienazione contemporanea, l’opera stabilisce un parallelo con quella storicamente associata al lavoro durante la Rivoluzione Industriale.

La performance è realizzata nell’ambito della quarta edizione di ON AIR – Argentina-Italia Art Residency, il programma di residenze nato da una collaborazione tra la GAMeC e la Fundación PROA di Buenos Aires, per attivare scambi di esperienze tese alla valorizzazione del potenziale artistico dei due Paesi.

JULIUS VON BISMARCK
Landscape Painting (Mine)
7 giugno – 14 settembre 2025
Dossena

A Dossena, nel comprensorio minerario più antico della Val Brembana da cui per secoli sono stati estratti materiale ferroso e fluorite, l’artista tedesco Julius von Bismarck (Breisach am Rhein, 1983) realizzerà il suo quinto landscape painting: un dipinto del e nel paesaggio, in cui il gesto pittorico dissolve il confine tra il soggetto ritratto e il supporto su cui è realizzato.

Per il suo intervento l’artista si ispira all’estetica delle incisioni e degli studi di miniera che hanno caratterizzato la ricerca di molti protagonisti della storia dell’arte, da Albrecht Dürer a Caspar David Friedrich, da Paul Cézanne a Paul Klee. In particolare, i riferimenti principali di von Bismarck sono le vedute italiane, le xilografie e le incisioni su rame dei secoli XVIII e XIX, che dovevano rappresentare i paesaggi nel modo più realistico possibile.

Con un approccio diametralmente opposto, l’artista interviene sulle pareti di roccia all’interno della miniera creando un trompe-l’œil “rovesciato”: invece di rendere la tridimensionalità attraverso trucchi prospettici, dipinge linee e tratteggi – tipici delle tecniche incisorie del passato – che trasformano lo scorcio della cava in un’immagine bidimensionale. 

In questo modo, l’artista non rappresenta il paesaggio, ma vi entra fisicamente affrontandone l’imponenza, in un’azione che è insieme misurazione, lotta, conquista e trasformazione. Il segno pittorico, applicato direttamente sulla roccia, diviene così un intervento monumentale che, seppur transitorio, marchia efficacemente l’ambiente: l’immagine pittorica si dissolverà lentamente nel corso degli anni attraverso l’azione degli agenti atmosferici. 

In questo processo, in cui la montagna si dissolve nelle linee nere su fondo bianco del disegno, l’artista decostruisce la storia della pittura di paesaggio con l’intento di esporne le contraddizioni, mostrando come la rappresentazione della natura sia sempre stata filtrata da idealizzazioni e prospettive antropocentriche.

Il suo intervento, in definitiva, intende ricollocare l’essere umano all’interno della natura, concepita quindi non come un’entità pre-umana e “altra”, ma come un costrutto culturale che si modifica attraverso la storia.

FRANCESCO PEDRINI
Magnitudo
7 giugno – 14 settembre 2025
Roncobello

Il progetto di Francesco Pedrini (Bergamo, 1973) per la comunità di Roncobello prevede la realizzazione di un nuovo punto di osservazione della volta celeste al Passo del Vendulo.

La scelta del luogo è stata determinata da una combinazione di elementi storici e fortuiti: l’Alta Valle Brembana è un sito di grande interesse archeo-astronomico, e il Passo del Vendulo è un crocevia di sentieri, tra cui quello che conduce alla Porta delle Cornacchie. Qui, in un’area in cui è stato necessario rimuovere gli abeti rossi colpiti dal bostrico – un insetto che attacca specialmente questo tipo di piante, nutrendosi della parte interna del tronco – si è andato a creare uno spazio congeniale per ospitare un nuovo “osservatorio poetico del cielo”, come lo definisce l’artista.

Il lavoro di Pedrini nasce proprio da una riflessione sulla trasformazione dell’ecosistema boschivo, dovuta al cambiamento climatico e alla diffusione di monocolture di abeti rossi che hanno favorito la proliferazione del bostrico, che sta distruggendo ampie aree forestali.

Ispirato al Jantar Mantar di Jaipur, un sito astronomico indiano, Magnitudo avrà funzioni semplici ma suggestive, e sarà composto da tre installazioni: Posa è un’area pianeggiante, livellata con assi di legno, che invita alla contemplazione del cielo notturno e, durante il giorno, consente di tracciare un analemma solare, figura geometrica che richiama il simbolo dell’infinito e che riflette il movimento della Terra attorno al Sole nel corso di un anno. Le altre due opere sono realizzate in legno di larice, tipico della zona e resistente alle intemperie: Polaris è un tronco inclinato di circa 42 gradi – come la latitudine al Passo del Vendulo – che guida l’osservatore verso la Stella Polare, da sempre punto di riferimento per esploratori e scienziati; in Aerofono l’albero si trasforma in una struttura cava che raccoglie i suoni del cielo, offrendo un’esperienza di ascolto immersiva.

Durante l’estate, nei comuni di Dossena e a Roncobello verranno inoltre presentatii lavori di Francesco Ferrero, Gianmarco Cugusi e Roberto Picchi,vincitori dell’edizione 2024 di Sentieri Creativi: un progetto nato dalla sinergia tra Bergamo per Giovani, Comune di Bergamo e Politecnico delle Arti “Donizetti-Carrara”, a cui la GAMeC ha collaborato per l’attivazione di un nuovo format del programma di residenze. L’avvio del ciclo estivo sarà propedeutico per l’annuncio degli artisti vincitori del programma di residenze 2025, che tra giugno e luglio soggiorneranno a Dossena e a Roncobello per la produzione di nuove opere.

Gli interventi di Julius von Bismarck e di Francesco Pedrini, così come i lavori di Francesco Ferrero, Gianmarco Cugusi e Roberto Picchi sono realizzati in partnership con i Comuni di Dossena e Roncobello nell’ambito del progetto Na.Tur.Arte – L’Area Wilderness Valparina tra ospitalità, Arte e Natura.