Pio Manzù (1939-1969), dopo gli studi liceali a Milano, è il primo italiano a laurearsi ad Ulm in Industrial Design alla Hochschule für Gestaltung, con una tesi sul “trattore sicuro”. Nasce così la centina di protezione, come nelle auto da corsa sopra la testa del pilota. Nel 1962 vince con l’amico Conrad il primo premio del Concorso Internazionale “Année Automobile” per il disegno di una vettura che verrà realizzata dalla Carrozzeria Pininfarina ed esposta nei saloni dell’automobile di Londra e Torino. L’anno seguente riceve il premio della sezione culturale dell’Associazione Industriale tedesca per il prototipo di una vettura di media cilindrata: la Coupé Austin Healey 3000. Nel 1965 presenta il design di un’automobile familiare: l’Autonova Fam e due anni più tardi, sempre con Conrad, vince il concorso della municipalità di Amburgo per la progettazione di un autobus urbano.

A partire dal 1967 è consulente alla Fiat che dà subito gli da la fiducia necessaria per progettare liberamente e sperimentare. Per la casa automobilistica torinese, realizza il City Taxi e l’Autobianchi Coupé, entrambe esposte al Salone dell’automobile di Torino.
Nel rigore progettuale di Pio Manzù risiede il superamento della problematica formale e l’apertura verso la problematica ergonomica: il rapporto uomo-macchina e tutte le componenti psico-fisiche ad esso correlate.
Le vetture di Pio Manzù non risolvono solo i requisiti di funzionalità dei propri componenti ma allargano la riflessione alle questioni del traffico, della circolazione, delle quali, secondo Pio Manzù, il designer non può non tenere conto.
In poco tempo e con poche risorse, realizzò molti progetti e si fece conoscere a livello internazionale. Lo si considerava già una promessa del design mondiale a trent’anni non ancora compiuti quando morì tragicamente in un incidente d’auto.