Terza edizione di Tenaris Film Festival, quella che si terrà dal 28 al 30 novembre, a Bergamo, nella nuova (per il
festival) sede del Cinema San Marco.

Il Festival, promosso da TenarisDalmine e organizzato da GAMeC e Fundación Proa, con la collaborazione tecnica di Lab 80 film, presenta 5 film latinoamericani di recente produzione, con l’obiettivo di far conoscere la cinematografia indipendente di quella vasta e multiforme area geografica che è il mondo latinoamericano.

Tenaris Film Festival fa parte del programma culturale che Tenaris porta avanti da 10 anni in Paesi come Italia, Romania, Canada, Stati Uniti, Messico, Colombia e Argentina, con l’obiettivo di diffondere il cinema indipendente dei Paesi in cui Tenaris è presente. Ogni anno il festival può attingere da un gruppo di titoli ampio e articolato e questo dimostra ancora una volta la vitalità e la varietà cinematografica espresse dai tanti Paesi, che, in diverso modo, affidano al cinema la rappresentazione della complessità sociale e dei profondi cambiamenti in atto. Ciò significa anche che ogni anno autori giovani e di valore si affacciano sulla scena, contribuendo con sguardi nuovi alla conoscenza, da parte del pubblico europeo, di realtà lontane e, per alcune zone, di difficile avvicinamento.

IL PROGRAMMA

Il festival apre con il film peruviano Retablo di Alvaro Delgado Aparicio. Segundo ha 14 anni e vive con i suoi genitori in un villaggio sulle montagne del Perù. Suo padre Noé è un artista rispettato e il modello da seguire per il figlio. Le pale d’altare di Noé, i santuari decorati per la chiesa e la casa, insegnano a Segundo le abilità necessarie per poter seguire le sue orme. Ma qualcosa inizia a incrinarsi tra loro quando il ragazzo si accorge che il padre custodisce un oscuro segreto.

La seconda serata, giovedì 29 novembre, apre con Zama, di Lucrecia Martel, una vera icona del cinema argentino, più conosciuta come attrice che come regista. Zama, un ufficiale della Corona spagnola in America
del Sud, aspetta una lettera del re per avere una promozione. La lettera, però, non arriva mai e, quando scopre che nella sua attesa ha perso ogni cosa, Zama decide di unirsi alla caccia di un pericoloso bandito. Decadente e
onirica, l’opera della Martel si limita a “illustrare” la Storia, attraverso immagini affascinanti e simboliche, indugiando sui dolenti e quasi inebetiti volti dei disorientati colonizzatori, sempre più alla mercé dei propri fantasmi, della Natura e dei suoi abitanti, figure indecifrabili e misteriose.

Segue il film cileno Una mujer fantástica di Sebastián Lelio. La giovane Marina ha una relazione con Orlando,
più grande di lei di 20 anni. Dopo i festeggiamenti per il compleanno della ragazza, Orlando è colto da un
malore e muore. Marina, a causa della sua identità sessuale, si ritrova bersaglio delle indagini e dei subdoli
sospetti dei familiari di Orlando.

L’ultima serata, venerdì 30 novembre, si apre con Matar a Jesús, co-produzione colombiana-argentina, di
Laura Mora. Paula, una giovane di 22 anni, è testimone dell’assassinio dell’amato padre, un noto professore di
scienze politiche all’Università di Medellin. Quando arriva il Natale, due mesi dopo l’omicidio, Paula casualmente si imbatte in Jesús, il giovane autore dell’uccisione del padre.

E per chiudere, Las Herederas di Marcelo Martinessi, un film dal Paraguay, che racconta la storia di Chela e Chiquita, discendenti da famiglie facoltose. Recentemente, però, la loro situazione economica è cambiata.
Quando Chiquita viene arrestata per frode, Chela deve prendere atto della nuova realtà e torna a guidare la vecchia auto per trasportare anziane signore dell’alta società.