Come ogni anno la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo partecipa alla Giornata del Contemporaneo, il grande evento promosso da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani che da diciassette edizioni coinvolge musei, fondazioni, istituzioni pubbliche e private, gallerie, studi e spazi d’artista per raccontare la vitalità dell’arte contemporanea nel nostro Paese.

Quest’anno la Giornata del Contemporaneo torna in presenza, mantenendo però un formato ibrido che garantirà lo svolgimento su un doppio binario, per favorire la partecipazione con proposte online e offline. L’iniziativa avrà come fil rouge il tema del “performativo” in riferimento non solo all’esperienza della corporeità del performer sulla scena, ma soprattutto all’urgenza di ripensare nuove dinamiche di interazione con il pubblico attraverso la condivisione dello spazio.

Il tema è stato individuato per la sua capacità di essere catalizzatore e attivatore di relazioni e azioni che possono generare nuove forme di coinvolgimento di pubblici e aumentare l’impatto sociale del museo nella comunità di riferimento.

I Musei associati progetteranno e proporranno per la Giornata del Contemporaneo, in maniera coordinata, attività legate a queste tematiche.

Per l’occasione, nell’ambito della mostra Nulla è perduto. Arte e materia in trasformazione – visitabile con ingresso gratuito dalle 10:00 alle 19:00 – la GAMeC presenta la performance Unusual Things Happen (It’s all There) dell’artista Bruno Jakob (Jegenstorf, 1954), la cui opera omonima è parte del percorso espositivo, tra le sale della sezione Aria.

Dalle 16:00 alle 17:00, presso il Bookshop del museo i visitatori potranno assistere alla proiezione della performance dell’artista; in contemporanea, l’evento potrà essere seguito su questa pagina e sui canali digitali della GAMeC.

Da sempre la performance è parte integrante della pratica artistica di Bruno Jakob. Sin dalla fine degli anni Settanta l’artista ha indagato l’idea dell’invisibile, dell’incompleto, del provvisorio, del precario e dell’effimero, ancora oggi aspetti chiave del suo lavoro.

In riferimento alla performance presentata in occasione della Giornata del Contemporaneo, Jakob dichiara: “[…] Costruisco (mentalmente, fisicamente, emotivamente, corporalmente) un’opera d’arte sociale interattiva organica, mobile, espandibile, oltre che contraibile. Un’opera formata dal rilascio di immagini latenti e di energie raccolte in altri luoghi e in altri momenti, su carta, tela, ardesia, lastre di rame e altri materiali. In costante flusso e cambiamento, essa si libra sopra l’ambiente, affonda nella falda acquifera. In movimento e ferma. Infinita e finita. L’opera comprende l’intero regno sociale integrando passato, presente, futuro e infinito”.

Jakob sarà accompagnato al pianoforte dall’artista svizzero Hans Witschi che eseguirà ripetutamente la serie di composizioni Regular Expressions of Multimplants (2019-2021).

Si ringrazia Pro Helvetia – Fondazione svizzera per la cultura.

Anche quest’anno la Giornata del Contemporaneo sarà estesa all’estero da lunedì 6 a sabato 11 dicembre 2021 dalla rete diplomatico-consolare del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, composta da Ambasciate, Consolati e Istituti Italiani di Cultura. In collaborazione con la Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del MAECI e grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiC, sarà incentivata la partecipazione dei Direttori e delle Direttrici AMACI agli eventi organizzati dalla rete estera della Farnesina e dalle realtà legate al contemporaneo attive nei Paesi di riferimento.

Note biografiche

Bruno Jakob (Jegenstorf, Svizzera, 1954) vive e lavora a New York. Dopo gli studi alla Kunstgewerbeschule di Basilea e alla Kunstakademie di Düsseldorf, l’artista si trasferisce a New York nel 1983. Le sue opere sono state presentate in numerose gallerie e istituzioni come la 54. Biennale di Venezia (2011) in occasione della quale ha esposto due installazioni all’Arsenale e nel Padiglione Centrale. Tra queste, l’opera Breath (2010-2011) composta da sette parti, di cui sei installate all’esterno dell’Arsenale e la settima tenuta a mente dall’artista. Sulle tele apparentemente vuote sono apparse, nel corso dell’esposizione, tracce sempre più visibili.
Tra le sue mostre ricordiamo quelle ospitate a Kunsthaus Baselland, Muttenz (2016), Museum Tinguely, Basel (2015), Aargauer Kunsthaus, Aarau (2014), Kolumba, Colonia (2014), Museum für Gegenwartskunst, Siegen (2013) e Kunstmuseum Luzern, Lucerna (2012).