Il Comune di Bergamo, Assessorato alla Cultura e la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea organizzano dal 18 gennaio al 26 febbraio 2006 la mostra Tide Table (Indicatore delle maree) dell’artista sudafricano William Kentridge in occasione del “Giorno della Memoria”.

Nato e cresciuto a Johannesburg (Sudafrica) a contatto con la difficile realtà dell’Apartheid, l’artista guarda con estrema lucidità e consapevolezza alla storia del suo Paese d’origine e crea un’arte intensa e di grande forza espressiva che riflette sui meccanismi della memoria e della dimenticanza, sul senso etico di responsabilità, sulla colpa e la complicità, sul dolore e l’ingiustizia. La sua opera procede per metafore potenti e poetiche allo stesso tempo che, seppur radicate nella realtà dell’Apartheid, allargano la riflessione alla condizione umana in genere.
Tide Table, film animato del 2003 realizzato con disegni a carboncino, è l’ultimo di una serie di nove cortometraggi che vedono come protagonisti-antagonisti l’avido imprenditore Soho Eckstein e l’artista sognatore Felix Teitlebaum. In una spiaggia pubblica, un tempo riservata solo ai bianchi, una serie di eventi si verifica sotto lo sguardo vigile di tre generali in uniforme: un gruppo di persone celebra un battesimo, alcune mucche dimagriscono e muoiono (rimandando alla tragedia dell’AIDS in Africa), la fila di cabine sulla spiaggia si trasforma in una corsia ospedaliera, un uomo sostiene una persona morente che viene cancellata dall’acqua. Soho guarda distaccato e indifferente quello che accade intorno a lui. Nulla cattura la sua attenzione e nessuno si accorge di lui: vive uno stato di alienazione sia nei confronti della situazione collettiva sia del proprio rapporto col passato, incapace persino di riconoscere se stesso da bambino, rappresentato nel film mentre lancia dei sassi.
In Tide Table l’acqua diventa espressione del pericolo dell’amnesia insito negli avvenimenti storici più drammatici. Dalla specificità della situazione sudafricana, Kentridge sposta l’attenzione al dramma quotidiano dell’uomo contemporaneo coinvolgendo spettatori di origini diverse, come dimostra la presenza della croce o della stella di Davide sugli abiti di donne e di uomini che avanzano verso il mare in una sorta di nuovo esodo.
Conosciuto a livello internazionale dagli anni Novanta per i suoi cortometraggi animati, William Kentridge ha lavorato anche in ambito teatrale. Artista multidisciplinare per eccellenza, ha sperimentato nel corso degli anni numerose tecniche e mezzi diversi, realizzando anche sculture in bronzo, video-installazioni, proiezioni su facciate di edifici e disegni eseguiti con il gesso o con il fuoco.