La storia della GAMeC è la storia delle sue raccolte d’arte, frutto di una sequenza di preziose donazioni, espressione della lungimiranza e della generosità dei collezionisti del territorio bergamasco. Una storia in divenire, segnata dall’impegno di un’intera comunità che, in tempi diversi, ha affidato alla Galleria lasciti e comodati, in un arco temporale che dal 1991 – anno di fondazione della GAMeC – arriva fino a oggi. ​Un “oggi” che non è un punto fermo, esaurito, ma una soglia mobile, di volta in volta riposizionata sempre più in avanti, in continua evoluzione, saldata alla storia​ della città e ​alle sue prospettive future.

Attorno a questa storia nasce La Collezione Impermanente, un​a piattaforma di ricerca, espositiva e laboratoriale concepita come una parte fondamentale del programma culturale della GAMeC impostato da Lorenzo Giusti dal 2018 e che riflette sul carattere dinamico – e per certi aspetti contraddittorio – di una collezione, solitamente definita per mezzo dell’attributo contrario (permanente).

Attraverso una serie di appuntamenti, il progetto mette in campo un’azione programmatica che mira a costituire allo stesso tempo uno strumento di ricerca sul patrimonio custodito, uno spazio di riflessione sul collezionismo e sulle politiche istituzionali di acquisizione, e un terreno di sperimentazione curatoriale propedeutico all’apertura della nuova sede della Galleria e all’acquisizione di nuovi nuclei di opere per la città.

Il lancio della piattaforma, che impegnerà la Galleria anche nei prossimi anni, è avvenuto a maggio 2018, ed è stato affidato all’artista rumeno Dan Perjovschi (Sibiu, 1961), invitato a progettare una provocatoria campagna pubblicitaria per gli spazi cittadini e per i canali social della GAMeC, orientata alla riflessione sulla crisi del modello tradizionale di museo legato alle collezioni e, al contempo, sulla problematica trasformazione delle istituzioni culturali in spazi per eventi tendenti alla spettacolarizzazione.

L’artista è stato inoltre invitato a realizzare un intervento site-specific per gli spazi museali nell’ambito de La Collezione Impermanente #1, primo degli appuntamenti di questa nuova piattaforma.

La mostra, a cura di Valentina Gervasoni e A. Fabrizia Previtali, ha raccontato il costituirsi e l’evolversi della Collezione, presentando una selezione dei principali nuclei di opere della raccolta in relazione al loro periodo di ingresso in museo, facendo convivere autori moderni, maestri del Novecento e opere d’arte contemporanea e sviluppando una riflessione trasversale sull’evoluzione del collezionismo privato e sulle politiche di acquisizione dell’Istituzione.

Nel 2019 la GAMeC ha ospitato il secondo progetto del ciclo: Libera. Tra Warhol, Vedova e Christo, a cura di Beatrice Bentivoglio-Ravasio, Lorenzo Giusti e A. Fabrizia Previtali.

Concepito come un omaggio alla libertà creativa e all’emancipazione dai vincoli della tradizione, la mostra è nata dall’incontro tra le raccolte del museo e un nucleo di prestigiosi lavori confiscati in Lombardia e gestiti dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati.

Attraverso stimolanti confronti e associazioni, la mostra ha presentato al pubblico una ricca selezione di opere di alcuni tra i più celebri artisti internazionali della seconda metà del Novecento, offrendo un’occasione unica di conoscenza e approfondimento delle più importanti correnti artistiche internazionali, dall’Informale all’Astrazione geometrica, dal Nouveau Réalisme alla Pop Art, dal Minimalismo all’Arte Povera.

Nel 2022 La Collezione Impermanente #3.0, a cura di Sara Fumagalli, Valentina Gervasoni e A. Fabrizia Previtali, ha inaugurato le celebrazioni dedicate ai trent’anni della GAMeC (aperta nel 1991) presentando al pubblico una ricca selezione di opere del patrimonio del museo realizzate da autori di generazioni diverse, dagli anni Novanta a oggi.

La mostra è stata presentata come un display fluido che da un lato si è prefisso di approfondire temi che hanno attraversato la storia dell’arte degli ultimi trent’anni, partendo dalle opere della Collezione organizzate in una serie di allestimenti tematici, con l’intento di creare collegamenti inediti e rivelare contrasti e risonanze inaspettate; dall’altro ha posto l’accento sull’impermanenza, intesa come apertura a nuove possibilità e prospettive future. La mostra ha lavorato anche sulla temporaneità, sottolineando il carattere non definitivo delle sue narrazioni grazie a riallestimenti ciclici nel corso dell’esposizione, accanto a nuove presentazioni e interventi di giovani artisti chiamati a dialogare con le opere del museo.

Nel 2023 La Collezione Impermanente #4 ha presentato i lavori di alcuni tra i maggiori protagonisti della storia dell’arte del XX secolo e di autrici e autori delle ultime generazioni – da Lucio Fontana a Giacomo Manzù, da Berlinde De Bruyckere a Yan Pei-Ming, da Enrico Castellani a Meris Angioletti – in un allestimento frutto del proficuo scambio attivato con il pubblico nel corso dell’anno precedente in occasione de La Collezione Impermanente #3.0, che ha stimolato una riflessione sul ruolo del visitatore e sulla sua relazione con il museo.

Nell’anno della Capitale Italiana della Cultura i lavori in mostra hanno inoltre voluto rendere omaggio alla città di Bergamo, nelle esperienze di artisti locali che hanno voluto rappresentarla e in quelle di autori internazionali che, attraverso la loro ricerca artistica, hanno instaurato una relazione con la città e con la GAMeC, o ancora grazie ad artisti che hanno studiato e insegnato presso l’Accademia di belle arti G. Carrara, restituendo l’immagine del vivace contesto culturale che da tempo caratterizza la città.